RISATE NON BANALI
Il signor Veneranda e il veterinario
Il signor Veneranda dal veterinario ma…
Il signor Veneranda entrò nella sala d’attesa del veterinario.
- Mi scusi – domandò il signor Veneranda – potrebbe curare il mio topo?
- Va bene – rispose gentilmente il veterinario – venga in ambulatorio e glielo curerò.
Il signor Veneranda si introdusse nell’ambulatorio con una piccola gabbietta sottobraccio.
- Aspetti! – esclamò il signor Veneranda – Lo faccio uscire.
- Sì, faccia con comodo – consigliò il veterinario.
il signor Veneranda estrasse il topo dalla gabbietta e lo appoggiò sul lettino delle visite.
- Ecco, tenga il mio topo – affermò il signor Veneranda serenamente.
Il veterinario sbalordito balbettò: - Ma… ma… questo è un mouse!
- Lo so! Potrebbe curarlo? – ribatté il signor Veneranda cocciutamente.
- Senta, non ci siamo capiti! Mi sto arrabbiando molto! – rispose irritato il veterinario.
- Stia calmo! – lo tranquillizzò il signor Veneranda – le sto solo chiedendo un aiuto per il mio topo.
- Basta – disse infuriato il veterinario – ho perso la pazienza con lei!
- Vada fuori di qui! – urlò pieno d’ira il veterinario.
E il signor Veneranda se ne andò confuso.
(Samuele e Saverio)
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Il signor Veneranda e il negozio di articoli sportivi
Un pomeriggio il signor Veneranda entrò in un negozio di articoli
sportivi “Tutto per la pesca” con un sacchetto di plastica tra le mani.
- Buongiorno, vorrei qualcosa per la pesca. – chiese il signor Veneranda.
- Vado a prendere subito un articolo che farà al caso suo. – affermò il negoziante.
- D’accordo, la aspetto qui. – disse il signor Veneranda.
E il negoziante tornò con una canna da pesca.
- E a cosa mi servirebbe questa?! – rispose irritato il signor Veneranda.
Il negoziante un po’ confuso rispose: - Questo è quello che lei aveva chiesto.
- A me serve qualcosa per la pesca! – esclamò il signor Veneranda.
- E questa cosa le pare? – si risentì il negoziante.
Il signor Veneranda arrabbiato ripetè: - A me serve qualcosa per la pesca!
Il negoziante cercò di tranquillizzare il signor Veneranda dicendo: - Si guardi intorno e prenda quello che le serve.”
- Ma qui non c’è niente, avete forse qualcosa in magazzino?
- Qui c’è tutto quello che le serve!
- Mi dispiace, non vedo nulla di adatto per la mia pesca. – e mostrò il contenuto del suo sacchetto…una grossa e succosa pesca!
Il negoziante rimase a bocca aperta e disse sbalordito: - Ma questo è un frutto!
- E lei cosa pensava che fosse! – ridacchiò il signor Veneranda.
Il negoziante pazientemente disse: - Qui non c’è niente per il suo frutto!
E il signor Veneranda un po’ giù di morale – Ma perché?
Il negoziante spiegò: - Qui vendiamo tutto, tranne frutta e verdura.
Il signor Veneranda andando via aggiunse – Ah, mi scusi. Qui però c’era scritto “Tutto per la pesca”. Però mi pare che lei non mi voglia aiutare. Arrivederci…
(Jaskirat e Antonio)
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Il signor Veneranda va dal veterinario
Il signor Veneranda entrò nello studio del veterinario.
- Buongiorno, sono il signor Veneranda. - disse con tono allegro.
- Signore, come posso aiutarla? - chiese il veterinario cortesemente.
- Dovrebbe controllarmi questo puma, senza di lui mia figlia non si muove! - affermò il signor Veneranda appoggiando un piccolo trasportino per animali sul lettino delle visite.
- Un puma? - domandò il veterinario confuso e preoccupato.
-Sì, un puma! - ripeté per l’ennesima volta il signor Veneranda che iniziava a essere un po’ scocciato.
- Signore, come ha fatto a farlo entrare in una gabbietta così piccola? - chiese il veterinario che aveva ancora molte domande per il signor Veneranda.
- Il puma è piccolo, ma ha ben 22 anni. – rispose il signor Veneranda stanco e infastidito da tutte queste domande.
- Ora lo faccia uscire dalla gabbietta così lo controllo. – dichiarò il veterinario che non vedeva l’ora di osservare il minuscolo puma.
- D’accordo, ma stia attento! Quando io e mia figlia facciamo una passeggiata il puma le azzanna il piede e non lo molla fino alla fine. – si raccomandò il signor Veneranda con tono serio.
- Io so come trattare questi animali! – si vantò il veterinario guardando il signor Veneranda con lo sguardo di chi sa tutto.
- Ecco il mio puma. – disse fieramente il signor Veneranda tirando fuori dal trasportino una scarpa.
- Ma questa è una scarpa! – urlò arrabbiato il veterinario.
- Non vede, dottore? È scritto qui sopra che è un puma! – affermò il signor Veneranda indicando la marca.
- Io posso controllare solo gli animali! – gridò il veterinario esasperato.
- Questo è un animale! Ma se lei è incapace di fare il suo lavoro, la saluto! –strillò il signor Veneranda più infuriato che mai.
- Allora arrivederci! – urlò il veterinario.
Così il signor Veneranda andò via dallo studio veterinario con la sua scarpa o “puma” in mano.
(Chiara e Tiziano)
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IL SIGNOR VENERANDA VA DAL MECCANICO
Il signor Veneranda un giorno andò dal meccanico con la sua nuova auto.
- Buongiorno, - salutò gentilmente – ha un minuto per me?
- Arrivo subito! Mi dica…- rispose il meccanico.
- Me la può controllare? – disse il signor Veneranda indicando la sua auto - “Non ha più banane”!
- Metta la macchina sul ponte e la controllerò! – rispose il meccanico educatamente.
- Subito! Prima però devo far scendere Giuseppina.
- Faccia pure con comodo. – dichiarò il meccanico, che pensava che si riferisse alla moglie.
Il signor Veneranda aprì la portiera della sua auto, allungò una mano all’interno e fece scendere Giuseppina… una grande scimmia!
- Ecco fatto!
-Ma questa è una scimmia!! – sussultò il meccanico rimanendo a bocca aperta.
- Certo che è una scimmia, gliel’ho detto prima! – ribatté il signor Veneranda sempre più irritato.
- Non capisco…
- Le ho detto che non ha più banane. Mi ascolta o no? – ripeté furioso il signor Veneranda.
- Io posso controllare solo le auto, non posso fare nulla con una scimmia!
- Lei è proprio un egoista e insensibile!
- Se ne vada con la sua scimmia! – urlò arrabbiato il meccanico.
- Non verrò più con la mia scimmietta da lei! È proprio un gran maleducato!
E se ne andò sgommando.
(Luca)
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Il signor Veneranda va dal logopedista
Un giorno il signor Veneranda andò nello studio di un logopedista.
- Mi scusi, - disse il signor Veneranda- potrebbe guardare il mio astuccio? È sigillato. Non apre bocca.
- Eh?! – balbettò il logopedista confuso.
- Ho detto – ripeté il signor Veneranda – potrebbe guardare il mio astuccio? È sigillato.
- Ma io sono un logopedista, non riparo gli astucci non funzionanti. – mormorò il logopedista sconcertato.
Il signor Veneranda un po’ risentito alzò il tono di voce ed esclamò: - Che problemi ha a guardare il mio astuccio! Non morde mica!
Il logopedista sbalordito affermò: - Ma questo è un astuccio, non posso curarlo!
Il signor Veneranda, allibito, chiese: - Non può curarlo? Come!
Il logopedista, trattenendo la rabbia, borbottò: - Certo che non posso curarlo! È un astuccio!
Dopo questa frase il signor Veneranda ridacchiando disse: - Ah! Questa è bella. È la prima volta che incontro una persona che non può aprire astucci. Le fanno male le mani?
Egli un po’ confuso gli spiegò: - Io non capisco. Io aiuto le persone a parlare, non gli astucci.
Il signor Veneranda, stupito, esclamò: - Ah, mi scusi. Non lo sapevo.
E alla fine se ne andò con il suo astuccio.
(Jacopo e Nicolò)
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