TERESA, CUSTODE DI MEMORIA
Il 20 aprile 2018 le classi 5 A-B della scuola primaria “Papa Giovanni XXIII” di Rivarolo Mantovano , accompagnate dalle insegnanti ,hanno preparato e svolto una intervista per la signora Teresa Avigni, sorella di Gino, partigiano ucciso proprio nel giorno della Liberazione, il 25 aprile 1945.
Teresa ci ha accolti nella sua casa.
COSA PROVAVATE IN TEMPO DI GUERRA? (Lucian)
Avevamo tanta , tanta paura, ad esempio, quando in cielo arrivava “Pippo” ( aereo bombardiere nazista), oscuravamo tutte le finestre, le luci, per non fare da bersaglio.
​
COME TI SEI SENTITA QUANDO HAI SAPUTO DELLA LIBERAZIONE DA PARTE DEGLI ALLEATI? (Luca)
Una grande gioia, sapevamo che per noi sarebbero stati un aiuto grande.
​
COME SI DIFFUSE LA NOTIZIA?(Elena)
I partigiani portarono a tutto il paese la notizia.
​
CHI VI HA PORTATO NOTIZIE DI GINO, QUEL 25 APRILE? (Rebecca)
Il prete del paese era venuto a dirci che mio fratello Gino era stato “ferito” sull’argine del Po, a Casalmaggiore.
​
QUANDO HAN PORTATO A CASA TUO FRATELLO GINO , COSA HAI FATTO? (Kevin, Arianna)
Io gli ho tolto il lenzuolo che lo copriva e ho capito che era già morto.
​
CHI ERA CON TE IN QUEL MOMENTO? (Abdullah)
I miei genitori, un altro fratello partigiano ( che, alla notizia, era venuto via da uno dei suoi nascondigli, una legnaia), mio marito, i vicini di casa.
​
COME HAI REAGITO?(Manuel, F. Fragale.)
Pensavamo di poterlo curare, che fosse solo ferito.
​
COSA HAI PROVATO, COME TI SEI SENTITA, QUALI EMOZIONI HAI AVUTO? (Filippo, Lucrezia, Silvia, Anna, Alessio, Camilla, Andrea, Matteo)
Ero totalmente disperata.
​
QUALE MOMENTO STAVI VIVENDO DELLA TUA VITA?(M. Laura)
Ero incinta, avrei poi partorito un maschietto di lì a pochi giorni: lo chiamammo Gino. Mio fratello lo avrebbe dovuto “tenere a battesimo”, ma mi diceva sempre che se fosse stata una femmina (allora non lo si poteva sapere prima), “avrebbe portato sfortuna” (!!!) e lui non le avrebbe fatto da padrino, ovviamente scherzava!
​
RACCONTACI I FATTI DI QUEL GIORNO (M. Laura)
Come al solito, Gino era andato a prendere del pane da “Bini”, da portare ai partigiani nascosti in una cascina nei campi circostanti il paese; alcuni partigiani , da Casalmaggiore, vennero a chiamarlo, per andare sull’argine a liberare una famiglia, con tanti bambini, tenuta ostaggio dai tedeschi in fuga.
Gino andò dalla mia mamma per farsi dare “l’elmetto” e per salutarla; la mia mamma era a servizio da una famiglia di Rivarolo Mantovano e stava facendo il bucato, arrabbiata gli disse ”Dove vai, cosa fai?! Se ti uccideranno non piangerò!”.
Lui le rispose: ”Meglio, mi faranno un gran funerale, con tanti onori e tu non dovrai pagare nulla!”
Gino era fatto così; partì a mezzogiorno e alle quattro una mitragliata tedesca lo aveva già ucciso.
Era sull’argine, alzò la testa un attimo e lo colpirono; la partigiana che era con lui, che gli passava le munizioni, lo vegliò tutta la notte, lungo il fiume.
Il giorno dopo ce lo riportarono e, nel pomeriggio, venne da Bozzolo , in bicicletta, Don Primo Mazzolari , per fare il funerale a Gino e ad altri caduti; durante la cerimonia tre aerei sorvolarono più volte il paese, per rendere onore alle salme.
​
LA TUA MAMMA HA PIANTO, DOPO? (tutti)
Sì, ha pianto.
​
QUANTO TEMPO TI CI E’ VOLUTO PER RIUSCIRE A SOPPORTARE QUESTO DOLORE? (Sahara)
Questo dolore non passerà mai.
​
COSA HAI FATTO SCRIVERE SULLA LAPIDE DI GINO, SULL’ARGINE A CASALMAGGIORE? (F. Morselli)
Non ricordo bene, penso la data di nascita (20 gennaio 1922) e quella della morte (25 aprile 1945).
​
QUANTI ANNI AVEVA, DUNQUE , GINO , QUANDO E’ MORTO?(Chiara)
22 anni.
​
ERI ORGOGLIOSA DI LUI, DI TUO FRATELLO?(Nicole, Irene)
Sì, eravamo tanto, tanto legati noi due.
​
CHE CARATTERE AVEVA GINO? (Claudiu)
Era buono, stava in compagnia con tutti, era vivace, generoso, appassionato, “si buttava” nelle avventure, aveva degli ideali da difendere; ma era anche caparbio, “al fava rabì, l’ascultava pog”.
​
AVEVA QUALCHE PASSIONE? (Mirco)
Sì, gli piaceva tanto andare in bicicletta, ma in famiglia noi ne avevamo solo una in sei ! Ma se lui la voleva, allora bisognava cedere e dargliela!
​
COSA VI DICEVA GINO DELLA GUERRA, COSA PROVAVA? (Angelica)
Lui si era come “scatenato”, voleva agire, intervenire, dare il proprio contributo.
​
COSA PENSAVATE DEL FATTO CHE GINO VOLESSE ANDARE A COMBATTERE, CON I PARTIGIANI? (F. Gualazzi, Marta)
Noi non volevamo ne facesse parte, sapevamo che era una situazione assai pericolosa.
​
IO ABITO NELLA VIA CHE PORTA IL SUO NOME, COSA HAI PROVATA QUANDO L’HANNO DEDICATA A GINO? (Irene)
Un orgoglio immenso.
​
COSA AVETE FATTO, TU E LA TUA FAMIGLIA, DOPO LA SUA MORTE? (Angelica)
I miei genitori e l’altro fratello si son trasferiti a Vicobellignano, io son rimasta a Rivarolo Mantovano; dopo una vita di sacrifici e duro lavoro ( cucivo le cravatte per una maison di Milano, lavoravo tutti i giorni, anche 13 ore al giorno) , io e mio marito abbiamo comprato questa CASA, a cui tengo tantissimo. Mio figlio Gino ha studiato da medico, ho un nipote, Davide ed un pronipote di 14 anni, Lorenzo, ma tutti vivono a Milano. Io son rimasta qui, nella mia casa, anche dopo la morte di mio marito.
​
Ho delle care amiche che, all’occorrenza, mi danno una mano, ma son orgogliosa di riuscire a fare ancora tutto da sola, ho 92 ANNI !!!
​
COSA FARAI IL 25 APRILE?
Da 72 anni vado, nei giorni precedenti, a pulire la Cappella dei Caduti al cimitero, poi, se la salute me lo consente, partecipo al Corteo ; mi piace vedere i bambini che portano la bandiera italiana, con appuntate le Medaglie al valore. Mio figlio mi accompagna, andiamo anche a pulire la lapide che c’è sull’argine a Casalmaggiore, dove Gino è stato ucciso.
​
LA MAESTRA COMUNICA, ALLORA, A TERESA CHE ANCHE LE CLASSI QUINTE SI RECHERANNO, PROSSIMAMENTE, A CASALMAGGIORE, SULL’ARGINE, PER RENDERE OMAGGIO ALLA LAPIDE.
Ringraziamo e salutiamo Teresa, 92 anni, testimone della Libertà
Una Libertà rincorsa, sofferta, per la quale tanti sono morti
Non sprechiamola
I bambini, le bambine, le insegnanti delle classi quinte della scuola primaria di Rivarolo Mantovano
aprile 2018