COSE... E NON SOLO
Nel mese di marzo la classe quarta B, accompagnata da due insegnanti, si è recata al museo “Nonsolocose”, che si trova sopra la sala civica di Bozzolo. Abbiamo fatto dei giochi come mettere degli oggetti nel settore corretto o ordinarli dal più vecchio al più recente. Ci hanno fatto anche scrivere con la penna a pennino di una volta, che si intingeva nel calamaio con l’inchiostro. Questo è stato difficile perché ti sporcavi facilmente e rischiavi di piegare la punta. La guida del museo, ci ha letto una poesia in dialetto bozzolese scritta da Compagnoni Senatore.
Ma la cosa che mi ha colpito di più è stato il “reparto Banda” con tanti strumenti musicali esposti, perché io suono nella banda S.Cecilia di Bozzolo. Penso di essermi comportato abbastanza bene anche se una sola volta la maestra mi ha richiamato perché stavo per fare una foto mentre lei spiegava.
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IL CAPPELLO DELLA BANDA
L’ oggetto che sto descrivendo è un cappello della banda “S.Cecilia” di Bozzolo in uso fino a qualche anno fa. È di forma circolare, più alto davanti e basso dietro. La parte superiore è di colore rosso acceso, mentre quella inferiore, compresa la visiera, sono di colore nero. Davanti al cappello, in centro, c’è uno stemma dorato con due fasce che terminano a metà su entrambi i lati. Toccando la parte sopra in panno, la sento morbida ma anche un po’ ruvida, mentre quella interna è dura e liscia, in modo da appoggiare bene sulla testa. Se non fosse per lo stemma che ha davanti, sembrerebbe un cappello da Capostazione delle ferrovie.
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LA SCRITTURA DI UNA VOLTA
Al museo “Nonsolocose” che abbiamo visitato la settimana scorsa, tra i tanti reperti, ci siamo soffermati in modo particolare su alcuni oggetti per la scrittura. Il primo oggetto che andrò a descrivere è un’ampolla di vetro verde con la quale, all’inizio della giornata scolastica, prima che arrivassero gli scolari, il bidello versava l’inchiostro nei calamai. Questi erano di vetro trasparente, con una forma speciale per poterli inserire in un foro del banco in modo che non si rovesciassero. Gli scolari usavano una penna con pennino da intingere nel calamaio. Se il pennino si rovinava avevano quello di scorta in un apposito contenitore. Infine la carta assorbente, in fogli o rotoli, serviva per asciugare l’inchiostro così non si macchiavano le pagine.
Elia Sanni 4^ B
IL BAULETTO DELLA MERENDA
Nel 1950 i bambini della Scuola materna utilizzavano un bauletto per la merenda come quello che ho davanti a me.
Lo osservo e vedo che è formato da una parte inferiore che serviva per contenere la merenda, la parte superiore è mobile e serve per aprire e chiudere il contenitore. In alto c’è il manico per trasportare il contenitore che è costruito con un metallo, sembra ferro. E’ rivestito all’esterno con della pelle e nell’interno è fatto di cartone. Ci sono alcune viti che sostengono la fibbia e anche le parti del bauletto. La chiusura è molto arrugginita, gli angoli un po’ rovinati.
Denis Glodureanu 4^ B
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