OSSERVARE, FARE, IMPARARE
​
Una breve riflessione di due alunne del primo anno della scuola secondaria di Bozzolo
Ormai il primo anno di scuola secondaria sta per finire.
Tante sono state le nuove esperienze di studio e tante le attività affrontate nelle varie materie di disciplina.
Tra le tante azioni didattiche che hanno suscitato interesse e curiosità tra noi studenti, sono state le esperienze vissute, assieme ai nostri compagni e alla professoressa che ci guidava, nel laboratorio di scienze permettendoci di fare e capire quanto letto e discusso in classe, come ad esempio alcuni fenomeni della fisica, situazioni particolari che manifesta la Natura e che difficilmente ne cogliamo il senso.
Durante questo nuovo approccio di studio, o meglio questo nuovo modo di studiare e che chiameremo propriamente ”se faccio capisco”, abbiamo verificato per la prima volta, nel nostro ancora breve percorso di studio, come attraverso l’utilizzo di semplici strumenti specifici, è possibile riprodurre situazioni naturali “nascoste” ai nostri occhi.
Una particolare esperienza che ci ha colpito, è stata quella relativa agli effetti che il calore che produce nei tre stati di aggregazione della materia. A partire da una fonte di calore è stato possibile vedere come un materiale solido si dilata aumentando così il suo volume, oppure la particolarità dell’acqua che è l’unico liquido che si dilata, mentre gli altri si restringono; e ancora, vedere come di un palloncino di gonfia velocemente per la presenza di aria calda al suo interno.
Dalla riflessione nasce spontanea un’altra osservazione: il famoso e non sempre facile ”linguaggio specifico”, non semplice, ma che abbiamo imparato arricchendo le nostre conoscenze.
Questo nuovo modo di fare scuola, oltre che averlo vissuto con curiosità e divertimento, ci ha aiutato ad imparare meglio il nostro mestiere di studenti, oltre al piacere di fare nuove esperienza e farci crescere come persone.
Sara Bambini
Gloria Lanfranchi
classe I A Bozzolo
​
​
​
​